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Il carbonio per l'ortopedia

DSC_0515_copiaIl carbonio è un materiale che, al giorno d’oggi, è utilizzato in tantissime attività e campi professionali: dalle macchine da corsa alle biciclette, dagli aerei alle barche, dai componenti per i missili alle protesi. Saper lavorare bene il carbonio è diventato un segno distintivo per ogni tecnico ortopedico che abbia l’ambizione di essere tra i migliori nel suo campo. Oggi vogliamo quindi dare una risposta alle domande: quali sono i migliori tipi di carbonio da utilizzare in ortopedia? Quanti sono, quali sono e soprattutto quali sono le differenze?

Ecco a voi i quattro metodi di lavorazione del carbonio nella tecnica ortopedica.

Il classico: la lavorazione per colata.

Quella per colata è la lavorazione del carbonio più tradizionale nella tecnica ortopedica, insegnata addirittura già dall’università, è la tecnica che è conosciuta più di ogni altra.

Di questa lavorazione così frequente spesso però si ignorano i limiti. Uno di questi è rappresentato dalle spese per il laminatore (prodotto che si ossida velocemente una volta che viene aperto) e l’indurente, costi che sono assenti in altri tipi di lavorazioni. Un altro problema è il peso molto più elevato rispetto ad altri tipi di lavorazione e lo spessore non uniforme nel prodotto finale. Nella lavorazione per colata inoltre è presente un certo grado di nocività: il carbonio in tessuto rilascia infatti microparticelle particolarmente dannose per la persona.

Insomma, proprio a causa di tutti questi inconvenienti, in questi anni la lavorazione per colata sta sempre più cedendo il passo ad altri metodi più moderni, con meno sprechi e meno tossici.

La lavorazione industriale

La lavorazione industriale è poco utilizzata nel mondo dell’ortopedia. Si tratta di un processo che comprende l’utilizzo di un pre-impregnato e di un materiale che, esposto all’aria, provoca una reazione. In questo genere di lavorazione le materie prime hanno un costo relativamente ridotto rispetto alle altre lavorazioni anche se implicano l’utilizzo di macchinari speciali piuttosto costosi.

Questo tipo di lavorazione non è molto diffuso nella tecnica ortopedica per due motivi: il costo elevato dei macchinari e la poca praticità delle materie prime che, quando vengono esposte all’aria per essere utilizzate, in breve tempo si ossidano. Ciò nonostante questo sistema è molto buono per chi utilizza il carbonio in quantità massicce ed ha quindi la sicurezza di consumare tutto il materiale prima che l’ossidazione lo renda inutilizzabile.

Le lastre termoformabili

DEPLIANT_LastreVetroCarbonio-01Le lastre termoformabili di carbonio si suddividono in due tipologie: a base di acrilico e a base di polietilene. Di queste due tipologie le più utilizzate sono quelle in acrilico poiché garantiscono una forte resistenza, quelle in polietilene invece, ottime in altri campi, non presentano la stessa efficacia.

Fra le lastre di carbonio più efficaci nel loro genere c’è il Gilacril. Queste sono lastre termoformabili combinate con dell’acrilico e lavorabili già a 130°; di ottima qualità, facili da utilizzare e acquistabili con spessori diversi, sono fra le lastre di carbonio migliori presenti sul mercato.

Le lastre termoformabili però presentano alcuni punti a loro sfavore: non sono così facili da aggregare l’una con l’altra o con altri materiali, per farlo è necessario utilizzare un prodotto a base di acrilico; inoltre, per poter lavorare queste lastre sono necessarie seghe, lame da carbonio, trance e dopo il taglio il materiale deve ovviamente essere levigato.

Le lastre in carbonio termoformabili sono tra le soluzioni più diffuse in ortopedia anche se non sono scevre da inconvenienti e complicazioni. Da qualche anno è però emerso un nuovo innovativo tipo di materiale per la lavorazione del carbonio con altissime prestazioni e dall’estrema versatilità: l’Easypreg.

Il carbonio migliore: Easypreg

easypregL’Easypreg è ormai considerato la soluzione di carbonio migliore per la tecnica ortopedica. Si tratta di lastre di carbonio molto sottili ma resistenti come quelle più spesse. Sulle lastre si può disegnare la forma che si desidera e in seguito ritagliarla come su un foglio di carta, questo materiale inoltre si combina tramite fusione con tutti i suoi derivati senza l’ausilio di prodotti a base si acrilico.

In definitiva l’Easypreg garantisce massima resistenza in uno spessore veramente minimo e una leggerezza irraggiungibile per gli altri materiali. Un’altra sua particolarità sta nel poter facilmente creare punti di maggior spessore e di maggiore resistenza esattamente dove lo si desidera grazie alla fusione a caldo. Vantaggio collegato a questo è l’assenza totale di sprechi: ogni ritaglio e ogni pezzetto di materiale scartato può essere infatti riutilizzato fondendolo per creare un punto di maggiore resistenza.

A differenza delle lastre di carbonio tradizionale queste dell’Easypreg si lavorano a 220°/250° per permettere la fusione a caldo. Per poter lavorare in maniera congrua questo materiale bisogna acquisire e mettere in atto alcune conoscenze specifiche. Noi consigliamo caldamente al lettore che è interessato di seguire un corso specifico per lavorazioni con Easypreg.